Legge di bilancio 2024: la riproposizione dell’adeguamento del magazzino

La legge di bilancio 2024 ha introdotto, mediante l’art. 1, commi 78 – 85, la fattispecie denominata dal legislatore “Adeguamento delle esistenze iniziali”. In effetti, entrando nella sostanza della novella, emerge che le imprese, solo per l’esercizio in corso al 30 settembre 2023, possono variare il valore del magazzino, rilevato all’inizio dell’esercizio, in aumento o in diminuzione, versando un’imposta sostituiva e precludendo contestualmente le attività di accertamento e di controllo per l’annualità in cui è stata effettuata la variazione e per le precedenti, relativamente al valore del magazzino rettificato. In estrema sintesi, la legge di bilancio consente la “sistemazione” dei valori del magazzino al di fuori delle procedure fiscali ordinarie che richiedono la presentazione della dichiarazione integrativa applicando l’istituto del ravvedimento operoso, ove previsto. Non è possibile derogare, ovviamente, alle disposizioni civilistiche previste in materia di bilancio. In assenza, ad oggi, di uno specifico documento dell’OIC, il punto di riferimento è rappresentato dal principio contabile n. 29, in materia di errori contabili e di variazione delle stime. La fattispecie non è nuova nel panorama fiscale nazionale, ed è molto simile alla proceduta disposta in passato dalla legge finanziaria 2000 (legge n. 488/1999). Mediante l’adeguamento effettuato secondo la disciplina prevista dalla legge di bilancio 2024 le imprese possono godere della sospensione delle disposizioni fiscali che ordinariamente regolano la fattispecie della rilevazione degli errori contabili o il cambiamento delle stime contabili.