Diritto d’autore e Intelligenza Artificiale: una delle prime pronunce sul tema della Cassazione

Con ordinanza n. 1107 del 09.01.2023 la Cassazione ha stabilito che la riproduzione di un’immagine costituisce violazione del diritto d’autore del realizzatore, anche nel caso in cui il processo creativo si è perfezionato avvalendosi di un Software. Secondo la Suprema Corte, infatti, il ricorso alla tecnologia digitale per la realizzazione di un’opera non preclude di per sé la possibilità di riconosce l’opera come frutto dell’intelletto, fatta eccezione nel caso in cui l’utilizzo della tecnologia non abbia assorbito in modo preponderante l’elaborazione creativa dell’artista. La tutela dell’opera, quindi, sarebbe garantita nel caso in cui l’elaborazione creativa dell’uomo sia significativa, mentre nel caso in cui l’apporto creativo dell’uomo sia marginale non possono essere evocate le tradizionali tutele. Mentre nel primo caso possono vedersi garantiti sia i diritti allo sfruttamento economico dell’opera, sia con riferimento al diritto morale di essere riconosciuto autore, nel secondo caso è più controversa la tutela (pubblico dominio oppure utilizzatore/programmatore). Nel caso esaminato con la sentenza in commento, parte ricorrente ha sostenuto che l’opera dell’ingegno, o presunta tale, oggetto del contenzioso e costituita da un’immagine, era in verità frutto di un’elaborato (forma, colori e dettagli) definito tramite algoritmi matematici, e che la pretesa tutela aveva ad oggetto solamente l’utilizzo da parte dell’autrice di un’algoritmo da applicare da cui è conseguito un risultato generato dal computer. La Corte, pur pronunciandosi rigettando per motivi di rito, afferma che per contestare la tutela dell’opera “si sarebbe reso necessario un accertamento di fatto per verificare se e in qual misura l'utilizzo dello strumento avesse assorbito l'elaborazione creativa dell'artista che se ne era avvalsa”.