L’illecito amministrativo di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato – Parere del Ministero del Lavoro sulle esatte modalità di svolgimento del procedimento sanzionatorio

L’indebita percezione di erogazioni a danno dello Staro integra la fattispecie criminosa di cui all’art. 316 ter cp, introdotto nel nostro codice penale con l’art. 4 della legge 29 settembre 2000 n. 300. L’art. 316 ter cp, infatti, al primo comma punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni, salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall’art. 640 bis cp, la condotta di 2chiunque, mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee”. Il secondo comma della norma succitata prevede, invece, un’ipotesi depenalizzata, secondo la quale “quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a 3.999,96 euro si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da 5.164,00 euro a 25.822,00 euro. Tale sanzione non può superare comunque il triplo de benefico conseguito”.
Orbene, prima di esaminare la nota prot. n.3674 del 24 febbraio 2016, con la quale il Ministero del Lavoro si è pronunciato sulle esatte modalità di svolgimento del procedimento sanzionatorio derivante dall’integrazione della fattispecie di cui all’art. 316 ter, comma 2, cp, è opportuno approfondire l’ambito applicativo del delitto previsto dalla norma in esame.