One Stop Shop: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

In occasione di due distinte rispote ad interpello, l’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito chiarimenti in materia di One Stop Shop, ovvero il regime speciale facoltativo che cosente di assolvere l’IVA ed i relativi obblighi in modo semplificato in relazione alle operazioni B2C effettuate in Stati membri diversi da quello del prestatore, vendite a distanza intracomunitarie soggette ad imposta nello Stato membro di arrivo dei beni e talune cessioni nazionali effettuate dalle piattaforme digitali in qualità di fornitori presunti. Con risposta ad interpello n. 497 del 11.10.2022 l’Agenzia dellle Entrate ha confermato che fuori dall’ipotesi di rinunzia all’applicazione del regime del margine, la registrazione al sistema OSS non comporta di per sé l’automatico assoggettamento ad imposta nel Paese di destinazione delle operazioni poste in essere. Viene inoltre specificato che a seguito di registrazione al sistema OSS i contribuente ha comunque l’obbigo di presentare l’apposita dichiarazione ai sensi dell’articolo 74 quinquies del decreto IVA anche in mancanza di operazioni. Con la risposta ad interpello n. 493 del 5.10.2022 viene invece trattata la possibilità di avvalersi dalla dispensa dagli obblighi previsti dal titolo II del decreto IBS per le operazioni OSS che, poste in essere da un soggetto qualificato come esportatore abitale, non siano dallo stesso utilizzate per la determinazion dei requisiti necessari ad acquisire detto status e considerate ai fini della quantificazione del plafond spettante. Sul punto, l’Agenzia precisa che può essere ammesso che un soggetto che abbia optato per l’applicazione del regime unionale OSS possa beneficiare, per le operazioni soggette al regime, anche del regime nazionale previsto per gli esportatori abituali laddove continui ad adottare le modalità di fatturazione e contabilizzazione delle vendite a distanza stabilite dalla normativa nazionale in via ordinaria.