Regime premiale per gli studi di settore per il 2016: ancora esclusi i professionisti

Con il provv. Agenzia delle Entrate 23.5.2017 n. 99553 sono stati definiti gli studi di settore che possono accedere al regime premiale previsto dall'art. 10 co. 9 e 10 del DL 201/2011. Per il periodo d'imposta 2016, si tratta di 155 studi che rappresentato l'80% del totale (193). Analogamente ai precedenti periodi, è confermata l'esclusione per gli studi di settore relativi alle attività professionali, nell'attesa che, in dipendenza dell'introduzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, i benefici del regime premiale siano estesi progressivamente a tutte le categorie economiche. I benefici accordati dal regime premiale riguardano: i) la preclusione dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici di cui agli artt. 39 comma 1 lett. d) secondo periodo del DPR 600/73 e 54 comma 2 ultimo periodo del DPR 633/72 (ossia gli accertamenti analitici-induttivi); ii) la riduzione di un anno degli ordinari termini di decadenza per l’attività di accertamento ai fini delle imposte dirette e dell’IVA, a condizione che non siano riscontrate violazioni che comportino l’obbligo di denuncia penale per uno dei reati di cui al DLgs.74/2000; iii) l’aumento a un terzo della soglia che costituisce presupposto per procedere alla determinazione sintetica del reddito complessivo di cui all’art. 38 del DPR 600/73. Presupposti per beneficiare delle misure previste dal regime sono, invece, i seguenti: i) sulla base dei dati indicati, la posizione del contribuente deve risultare congrua, anche a seguito di adeguamento, e coerente con gli specifici indicatori (di coerenza economica e di normalità economica) previsti dai decreti di approvazione dello studio di settore applicato; ii) il contribuente deve aver regolarmente assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti, indicando fedelmente tutti i dati previsti.