17 aprile 2014

Attività a pagamento negli enti associativi: la neutralità fiscale dei “corrispettivi specifici”

Daily news n.112 del 17.04.2014 a cura di Enrico Savio e Alberto Salemma

Attività a pagamento negli enti associativi: la neutralità fiscale dei “corrispettivi specifici” - Daily news n.112 del 17.04.2014 a cura di Enrico Savio e Alberto Salemma€ 6,00

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Nel nostro paese, la limitata presenza di strutture aggregative di matrice pubblicistica ha portato alla naturale formazione di organismi privati, i quali, senza fine lucrativo ed autonomamente (rispetto al potere pubblico) si sono indirizzati alla pratica collettiva di attività sportive, culturali, sociali, formative e ricreative in genere, rivestendo quel ruolo fondamentale di “collante” tra i cittadini delle più diverse fasce sociali e demografiche. Nell’ambito del Terzo settore, tra gli enti non lucrativi che godono di particolari agevolazioni (fiscali e contabili) sono incluse sia le associazioni/società sportive dilettantistiche che quelle culturali e di promozione sociale. Per tali soggetti, infatti, la normativa che disciplina le imposte sul reddito (DPR 22.12.86, n. 917) e quella IVA (DPR 26.10.72, n. 633) riconoscono una serie di semplificazioni ed “aree” di neutralità fiscale qualora vengano soddisfatti determinati requisiti (anche in presenza di corrispettivi specifici corrisposti dal fruitore delle prestazioni). Le normative di riferimento sono rappresentate dall’art. 148, Tuir, per le imposte sul reddito e dagli artt. 4 e 10, comma 1, punto 20), DPR 633/72, in tema di IVA.
Categorie:Enti non commerciali
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