Il contratto di licenza d’uso del marchio

Con il contratto di licenza d’uso del marchio, un soggetto concede ad un altro il godimento di un marchio, di regola dietro il pagamento di un corrispettivo, a determinate condizioni e per un certo periodo di tempo. In sostanza, il titolare trasferisce il diritto di utilizzare l’opera dell’ingegno, mantenendo il diritto di proprietà su questa. La concessione della licenza sul marchio consente al licenziatario lo sfruttamento economico dello stesso; tale sfruttamento genera un aumento della notorietà e dell’immagine del marchio, rafforzando così i diritti del proprietario sul segno. Il contratto in oggetto, anche se non compiutamente disciplinato, è menzionato agli artt. 2573 c.c. e 23 del DLgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale), ove si afferma che il marchio può costituire oggetto di licenze esclusive e non esclusive, per la totalità o per parte dei prodotti e servizi per i quali il marchio è registrato e per la totalità o per parte del territorio dello Stato. Nel contratto in questione, di cui è riportato un modello in calce all’articolo, i contraenti possono prevedere clausole che delimitano la facoltà d’uso del marchio, che individuano la natura esclusiva o non esclusiva della licenza, che ammettono o meno la sub-licenza.