29 gennaio 2021

L’imputazione ai soci di società di persone è indipendente dalla percezione: lo dice la Corte Costituzione

Il Fatto e il Diritto n. 3 del 29.01.2021 a cura di Gianfranco Antico

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Non è fondata, rispettivamente in riferimento agli artt. 3, 24, 53 e 113 Cost., la questione di legittimità costituzionale relativa all’art. 5, comma 1, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, secondo cui i redditi delle società semplici, in nome collettivo e in accomandita semplice, residenti nel territorio dello Stato, sono imputati a ciascun socio, indipendentemente dalla percezione, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili, poiché, nell’attuale sistema di imposizione sui redditi, non arbitrariamente il legislatore tributario ha individuato come indice di capacità contributiva la relazione tra il presupposto e il soggetto passivo attraverso la diretta imputazione al socio (“per trasparenza”) del reddito prodotto in forma associata, indipendentemente dalla percezione, non potendo considerarsi il socio un soggetto “privo di reddito” in caso di imputazione “per trasparenza” (sentenza della Corte Costituzionale n.201 del 17 settembre 2020).
Categorie:Accertamento  –  Giurisprudenza
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