Le problematiche del regime transitorio nel passaggio alla nuova aliquota del 20% per i redditi di tipo finanziario - circolare n.11/E/2012

Le aliquote di tassazione, sia a titolo di ritenuta alla fonte che di imposta sostitutiva, applicabili ai redditi e alle plusvalenze che vengono generati da fonti e impieghi di tipo finanziario, sono state unificate dal D.L. 13.8.2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla L. 14.9.2011, n. 148. L’intervento normativo ha comportato la sostituzione delle previgenti aliquote del 12,50% e del 27 con la nuova aliquota del 20%. La materia è stata oggetto dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 11/E del 28.3.2012. Quanto al regime transitorio, la pronuncia di prassi fornisce i chiarimenti di seguito illustrati, puntualizzando in via generale che la nuova aliquota del 20% trova applicazione per i redditi di capitale esigibili, nonché per i redditi diversi di natura finanziaria, realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2012. Si osserva anche che il legislatore ha introdotto una procedura di affrancamento delle plusvalenze (art. 2, commi da 28 a 34, D.L. n. 138/2011), finalizzata a evitare che l’aumento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva dal 12,50% al 20% venga a incidere sui redditi maturati anteriormente al 31.12.2011, che ha ricevuto le proprie modalità applicative con il decreto ministeriale 13 dicembre 2011. In sintesi, tale procedura permette ai contribuenti di affrancare il valore degli strumenti finanziari posseduti al 31 dicembre 2011, mediante l’assolvimento dell’imposta sostitutiva del 12,50%.